La Condivisione dei Documenti (File) è una delle funzioni più utili e comode di una rete, dato che ci consente di accedere direttamente ai contenuti di altri PC connessi in rete esattamente come se questi contenuti si trovassero sul dispositivo (PC, Tablet, ecc.) che stiamo usando al momento: possiamo così aprire e modificare documenti remoti, riprodurre musica e video remoti, ecc.
La Condivisione dei Documenti è stata pensata inizialmente per ambienti di lavoro aziendali ma col tempo è diventata uno standard anche in ambienti domestici: una qualunque Connessione Internet di tipo domestico viene implementata attraverso l’installazione di un Router, che è un dispositivo di rete piuttosto potente, in grado di far interagire tra loro tutta una serie di dispositivi diversi, collegabili direttamente via cavo oppure via radio (Wireless o WiFi). Sono ormai lontani i tempi in cui in casa si disponeva di un singolo PC da connettere ad Internet e la norma è oggi quella di una pluralità di dispositivi (PC, Notebook, Tablet, Smartphone e altro ancora) tutti connessi alla medesima Rete Locale domestica (LAN). La Condivisione Documenti è utilissima per fare il miglior uso possibile della nostra Rete Locale e di tutti i suoi contenuti.
Una Rete Locale impostata correttamente per la Condivisione Documenti deve funzionare nel seguente modo:
1. Deve consentire l’accesso alle Risorse Condivise (Cartelle e Documenti) da qualsiasi punto della rete in modo trasparente, esattamente come se le cartelle ed i documenti remoti fossero residenti sul dispositivo (PC, Tablet, ecc.) che stiamo usando al momento.
2. Deve funzionare in modo “agnostico” sia per quanto riguarda l’hardware che il software utilizzato. Questo significa che l’accesso alle Risorse Condivise deve essere possibile usando un qualsiasi dispositivo (PC Desktop, Notebook, Tablet, Smartphone, ecc.) ed un qualsiasi sistema operativo, sia Desktop (Windows, Apple macOS, Linux, ecc.) che mobile (Android, Apple iOS, ecc.). Questo funzionamento “agnostico” della Condivisione Documenti può essere ottenuto utilizzando un protocollo standard che sia riconosciuto da tutti i sistemi operativi utilizzati.
Uno dei protocolli più usati per la Condivisione Documenti è il protocollo SMB (Server Message Block), più comunemente noto come Samba. Questo protocollo è da tempo un componente standard di tutti i principali sistemi operativi — Microsoft Windows, l’Apple macOS e Linux — per garantirne l’interoperabilità in ambienti di rete. Non sempre però è facile ed immediato usare la Condivisione Samba tra PC basati su sistemi operativi diversi, e si verificano a volte dei problemi che potrebbero scoraggiare l’utente comune. Ma sono problemi facilmente risolvibili.
In questo articolo cercherò di spiegare come impostare correttamente la Condivisione Samba tra un PC basato su Windows 10 ed un PC basato su una tra le due versioni di Linux più conosciute e diffuse: Linux Mint e Ubuntu. Le versioni dei sistemi operativi prese in esame nell’articolo sono quelle più recenti disponibili: Windows 10 versione 20H21, Linux Mint 20.1 (versione “Cinnamon”2) e Ubuntu 20.04.2.
La Condivisione Samba è un argomento piuttosto vasto e complesso: qui mi limiterò ad illustrare le soluzioni più semplici, in coerenza con lo spirito di questo blog, che è dedicato a tutti gli utenti di PC e non solo a quelli esperti. Le soluzioni illustrate sono comunque sufficienti per creare una valida Rete Locale ad “accesso paritario” nella quale ogni PC in rete può accedere in modo trasparente ed “agnostico” ai contenuti condivisi di tutti gli altri PC, sia Windows che Linux.
L’articolo è comunque troppo lungo per poter essere pubblicato tutto in una volta, ed è suddiviso in tre parti: la prima parte (la presente) è introduttiva su alcuni concetti generali; la seconda parte è dedicata all’impostazione della Condivisione Samba sui PC basati su Windows 10 e su Linux (Mint e Ubuntu); la terza parte è dedicata alle modalità di accesso alle Risorse Condivise in Rete (Cartelle e Documenti) ed alla risoluzione degli eventuali problemi.
Una prima precisazione sui possibili problemi della Condivisione Samba tra Windows e Linux va fatta riguardo a certe soluzioni proposte su alcuni forum di discussione tecnica. Spesso vengono consigliate soluzioni “radicali” che, a causa di una presunta incompatibilità tra Windows e Linux, costringerebbero a disattivare o alterare alcuni moduli essenziali di sicurezza del sistema, ad esempio disattivando il Firewall oppure attivando una versione obsoleta e meno sicura del Protocollo Samba chiamata SMB1. Non è affatto necessario ricorrere a queste soluzioni, riducendo drasticamente il livello di sicurezza della nostra Rete Locale e dei dispositivi connessi: Samba è perfettamente in grado di funzionare con tutti i Firewall attivati in rete ed usando le versioni più aggiornate del protocollo (SMB2 e SMB3).
Cominciamo dal Firewall. La “prima linea di difesa” si trova solitamente all’interno del Router usato nella nostra Rete Locale, che dispone di un suo Firewall interno (Hardware Firewall) che va mantenuto attivato, per proteggerci da eventuali incursioni esterne di pirati informatici. Questo Firewall del Router è attivabile dalla pagina di configurazione del Router stesso, che normalmente si gestisce tramite un qualsiasi browser web: per le modalità d’uso specifiche, fare riferimento al manuale del proprio modello di Router (ad es.: Vodafone Station, Netgear Router, e simili). È bene controllare che il Firewall del Router sia davvero attivato perché a volte nelle impostazioni di base di un Router appena installato il Firewall interno è disattivato.
Ogni sistema operativo dispone poi di un proprio Firewall specifico (Software Firewall). Windows 10 viene per default installato con il suo Firewall interno correttamente attivato: una verifica dello stato del Firewall si può fare aprendo le Impostazioni e digitando “firewall” nel campo di ricerca, quindi selezionando “Protezione firewall e della rete” tra le soluzioni proposte: si aprirà la pagina del Firewall nell’app Sicurezza di Windows (Windows Defender) che, se tutto è configurato correttamente, comparirà nel modo seguente:
È sufficiente fare clic sul nome di uno dei tre Profili di Rete elencati per accedere alla pagina con il pulsante di Attivazione/Disattivazione del Firewall.
Per le due versioni di Linux prese in esame, va fatta una distinzione: Linux Mint viene distribuito con il Firewall già preinstallato, al quale si può accedere direttamente dalle Impostazioni di sistema con uno specifico pulsante. Le Impostazioni di sistema si possono aprire direttamente dal menù principale di Linux Mint, equivalente del menù Start di Windows: l’icona dell’app è “fissata” nella colonna dei Preferiti sulla sinistra:
L’apertura e l’impostazione del Firewall è una di quelle operazioni che richiedono l’inserimento di una Password di Amministratore per poter essere eseguite nei sistemi Linux. Se l’Account Utente che stiamo usando appartiene al gruppo degli Amministratori, ne vedremo il nome automaticamente selezionato nella finestra di Autenticazione e tutto quello che dovremo fare sarà inserire la nostra password:
Se il nostro Account Utente personale non compare nell’elenco a tendina degli Amministratori nella finestra di Autenticazione, allora dovremo far eseguire l’operazione di configurazione del Firewall ad un altro Utente che sia di tipo Amministratore (a meno che non conosciamo la password di uno degli Utenti Amministratori nell’elenco).
Il Firewall di Linux Mint, pur essendo preinstallato, è per default disattivato e va attivato, come da figura seguente, usando l’interruttore di “Stato”:
Quando il Firewall è attivato bloccherà tutte le connessioni in ingresso, incluse quelle del servizio di Condivisione Samba che quindi non funzionerà per consentire l’accesso da remoto ai documenti condivisi residenti sul nostro PC. Per consentire a Samba di funzionare, dovremo creare una specifica “regola” (o “eccezione”) per il Firewall, che permetterà a Samba di bypassare il blocco del Firewall: una cosa molto facile a farsi e che vedremo nella seconda parte dell’articolo.
In Linux Ubuntu invece il Firewall non è preinstallato3 e dovremo farlo noi manualmente usando l’applicazione Ubuntu Software (equivalente dei vari Microsoft Store e Apple Store, ma con il vantaggio che il software è tutto gratuito) visibile con la sua icona sul Dock a sinistra:
Nella finestra principale di Ubuntu Software, aprire il campo di ricerca con un clic sulla lente di ingrandimento in alto a sinistra e digitare “firewall”, quindi fare clic sulla voce “Firewall Configuration” tra le soluzioni proposte, come appare in figura:
Quindi fare clic sul pulsante Installa. L’installazione di nuove applicazioni è un’altra di quelle operazioni che richiedono l’inserimento di una Password di Amministratore nei sistemi Linux. Se l’Account Utente che stiamo usando appartiene al gruppo degli Amministratori, vedremo comparire direttamente il suo nome (e relativa icona) nella finestra di Autenticazione.
In caso contrario, comparirà in questa finestra un diverso Utente Amministratore, e potremo eseguire l’operazione solo se conosciamo la password di quell’Utente Amministratore: se non la conosciamo, dovremo far eseguire l’operazione direttamente a lui.
Eseguita l’installazione, per aprire il “Configuratore del Firewall” fare clic sull’icona della griglia in basso a sinistra sul Dock che farà comparire a tutto schermo la griglia delle applicazioni installate, quindi fare clic sull’icona dell’applicazione relativa.
Alla prima apertura il Firewall apparirà disattivato e va attivato con l’interruttore di “Stato”, esattamente come già visto sopra per Linux Mint.
Ora che ci siamo assicurati che i vari Firewall (Hardware e Software) sono attivati e proteggono i nostri PC da eventuali intrusioni, è il momento di impostare il PC per consentire la Condivisione Samba dei documenti, nelle modalità che preferiamo. Questo è il momento di familiarizzarsi con una tipica terminologia del mondo dell’informatica, utile a capire l’argomento che stiamo trattando: la distinzione tra Client e Server. Un PC (o altro dispositivo) connesso in rete può sia accedere ai contenuti (Cartelle e Documenti) di un altro PC sulla rete, sia rendere accessibili i propri contenuti ad altri PC sulla rete: nel primo caso il PC in questione agisce come Client (chi usufruisce di un servizio), nel secondo caso agisce come Server (chi offre un servizio). Se correttamente impostato, il nostro PC potrà funzionare sia come Client che come Server. Per far funzionare un PC come Client non bisogna modificare nessuna particolare impostazione di sistema, dato che tutto quello che dovrà fare sarà individuare un altro PC sulla rete ed accedere ai suoi contenuti. Come vedremo più avanti, però, qui sta uno dei problemi della Condivisione Samba tra Windows e Linux, dato che due diversi PC con questi diversi sistemi operativi possono avere qualche problema nell’individuarsi reciprocamente nell’ambiente di Rete Locale: ma è un problema del tutto risolvibile. Per far funzionare il nostro PC come Server Samba invece bisogna predisporlo tramite alcune specifiche impostazioni di sistema.
Nella seconda parte dell’articolo vedremo come impostare la Condivisione Documenti in un PC basato su Windows 10, Linux Mint e Ubuntu, trasformando il PC in un Server Samba.
Nella terza ed ultima parte vedremo come connetterci da un PC Client basato su Windows 10, Linux Mint o Ubuntu ad un PC Server basato su un sistema operativo diverso da quello del PC Client, ottenendo l’accesso trasparente a tutte le Risorse Condivise (Cartelle e Documenti) sul PC Server. Vedremo inoltre le soluzioni ad alcuni dei problemi più comuni che si possono presentare in questo tipo di connessioni tra Client e Server.
Note:
1 La Microsoft distribuisce regolarmente aggiornamenti mensili per Windows 10, chiamati Aggiornamenti Cumulativi. Due volte all’anno vengono invece distribuiti aggiornamenti più importanti, chiamati Aggiornamenti delle Funzionalità (in inglese: Feature Updates). Gli Aggiornamenti Cumulativi contengono di solito modifiche minori e correzioni di errori (bug fix) del sistema operativo. Gli Aggiornamenti delle Funzionalità invece contengono modifiche importanti e soprattutto nuove funzionalità aggiunte al sistema operativo: per questo motivo sono in genere più “pesanti” da scaricare e richiedono più tempo per l’installazione. Gli Aggiornamenti delle Funzionalità possono essere considerati equivalenti all’aggiornamento ad una “versione successiva”, più avanzata, di Windows 10 e per questo vengono inizialmente proposti come Aggiornamenti Facoltativi. Questi due Feature Updates annuali vengono in genere distribuiti in Aprile e Settembre ma possono arrivare sul nostro PC anche alcuni mesi dopo: sono ora indicati da una sigla speciale di quattro caratteri, con i primi due caratteri che si riferiscono all’anno in corso ed i secondi due che indicano se si tratta del primo Feature Update annuale oppure del secondo. L’ultimo Feature Update pubblicato ad esempio è indicato con la sigla 20H2: 20 indica l’anno 2020, H2 indica che è il secondo Feature Update annuale. Il prossimo Feature Update sarà indicato dalla sigla 21H1: il primo Feature Update del 2021.
2 Linux Mint viene regolarmente distribuito in tre diverse versioni, che offrono le stesse funzionalità di base ma si differenziano per l’Ambiente Desktop utilizzato: la versione basata su Cinnamon (la più nota e diffusa), e le versioni basate su MATE e Xfce. L’Ambiente Desktop “Cinnamon” è il più simile a quello utilizzato da Windows 10, e probabilmente è il più elegante dal punto di vista grafico, ma è anche il più esigente in termini di risorse del computer (Memoria RAM e Scheda Grafica). Gli Ambienti Desktop “MATE” e “Xfce” sono più “leggeri” in termini di risorse utilizzate e quindi più adatti per i PC più datati o con risorse hardware non particolarmente potenti. Tutti e tre gli Ambienti Desktop utilizzati da Linux Mint sono comunque altamente flessibili e personalizzabili da parte dell’Utente, come è tipico di tutti i sistemi Linux.
3 Per la precisione, il Firewall è preinstallato anche in Ubuntu, ma soltanto come modulo software utilizzabile via Linea di Comando (Terminale), quindi solo da parte di utenti esperti: è il “pacchetto” denominato ufw (sigla che sta per: “Uncomplicated FireWall”). L’applicazione Firewall Configuration offre invece un’utile interfaccia grafica per gestire il modulo del Firewall, anche da parte di utenti non particolarmente esperti. In Linux Mint questa applicazione ad interfaccia grafica si trova già preinstallata, in Ubuntu no e va installata manualmente.
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